
Adesso i tempi stavano cambiando e bisognava adeguare un'altra volta le scelte ai mutamenti della società. Ormai i campioni di vertice erano veri e propri professionisti e il loro ingaggio costava troppo. Oltretutto la scuola tennistica italiana, dopo la fioritura che ci aveva consentito di vincere la Coppa Davis, s'era impoverita. Piuttosto che ricorrere ad uno sponsor e stipendiare mezze figure, il Parioli decise di investire le proprie risorse nella Scuola di tennis. Se a livello individuale due soli nomi, negli ultimi vent'anni, si sono aggiunti ai ventinove titoli assoluti precedenti, quelli appunto di Pistolesi e di Pescosolido, nell'attività di squadra il Parioli ha legittimato la sua scelta coraggiosa con una costellazione di titoli nazionali, vinti con il vecchio spirito di club che ha saputo accumunare soci e maestri. Per cinque volte il Parioli, in questa fase più recente della sua storia, ha vinto il Trofeo F.I.T., che è lo scudetto del tennis. Per due volte la Coppa Croce (serie B maschile) e la Coppa Facchinetti (serie C maschile), mentre a livello femminile ha vinto quattro edizioni della Coppa Bellegarde (serie C femminile). Anche la Coppa Italia, sia maschile che femminile, è venuta ad onorare la classe dei nostri campioni fatti in casa. E le vittorie a livello di Under 12, 14, 16 e 18 stanno a testimoniare la continuità di un indirizzo di vertice delle ultime generazioni parioline. Di grande prestigio per il nostro circolo anche la medaglia d'Oro vinta da Vincenzo Santopadre ai Giochi del Mediterraneo 1997 e il successo nella Lambertenghi del giovanissimo Yari Natali, che nel novembre 2000 ha toccato il primo posto assoluto in Europa nella classifica degli Under 14. Nel frattempo l'album delle giocatrici e dei giocatori approdati alla prima categoria si è arricchito dei nomi di Anna Belladonna, Federica Bonsignori, Cristian Brandi, Fabrizio Matteoli, Vittorio Magnelli, Edoardo Mazza, Giulio Melchiorre, Marco, Nino, Roberto e Stefano Meneschincheri, Vincenza Pasquali, Stefano Pescosolido, Francesca Romano, Vincenzo Santopadre e Sabina Simmonds. Una storia infinita di successi, che ha regalato al Parioli anche un'altra ricchezza: i molti giovani che sono entrati come soci, attirati dal clima agonistico sano che si respira sui campi e dal prestigio della sua gloriosa bandiera.
testo di Lino Cascioli